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18° CORSO A.C.S. "Bligny" 1968 SPOLETO

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Ciao,  Moroni Marino

                                    

MORONI MARINO di Cortona ci ha lasciati oggi 13/05/2017, dopo aver lottato per 3 anni contro la terribile malattia. Nonostante fosse molto debilitato aveva assicurato la sua presenza al raduno di Firenze del 21 Maggio, ci teneva particolarmente. Conosciuto al Distretto di Firenze prima di Spoleto, ci siamo ritrovati nella solita camerata e compagnia. Persona pacata e gradevole, sempre disponibile. Ciao Moroni Marino.
Ciao, Giulio Molina

                      


Giulio Molina di Piacenza è venuto a mancare il 24 Gennaio 2017. Grande uomo, con la sua simpatia ed ironia è stato uno dei primi ex-commilitoni ritrovati, ha partecipato fin dal 2012 a Spoleto a tutti i raduni organizzati, assente all'ultimo di Redipuglia quando la malattia gli ha impedito di esserci. Ciao Giulio, grazie per tutto quello che hai rappresentato per noi.
Ciao Riccardo Traverso,  

                            
Traverso Riccardo un ragazzo come noi del 1948, ci ha lasciato nel 2010 per una grave malattia, quello che è stato fino all'ultimo, lo ha scritto lui nella sua lettera di addio.

-"Oggi che non c'è più restano impressi nella memoria mia e di mia mamma Alessandra e di tutti i ns parenti ed amici tantissimi ricordi, tutti i giorni diversi e tutti i giorni sempre uguali...Ricky è stato un grande!"  - Il figlio,  Luca Traverso.

ERREUNO PORTOGRUARO
Giornale voluto, fondato e diretto da Riccardo Traverso

Vi saluto e vi abbraccio!
Cari amici, finisce qui il mio mensile appuntamento con voi, un dialogo al quale ero molto affezionato, e perdonatemi se per scrivere quest’ultimo articolo mi sono fatto aiutare. Chi mi conosceva sapeva bene che “Erreuno Portogruaro” era il mio orgoglio ed il mio pensiero costante.
Il mio orgoglio perché negli anni avevamo dato vita a un periodico che poteva ben considerarsi lo specchio della nostra Città: aperto a tutte le opinioni, pronto all’attualità, attento ai problemi, felice di  valorizzare tutte le eccellenze che emergevano nella nostra comunità. Nella cultura, nello sport, nelle professioni, nella solidarietà, nel volontariato e in qualsivoglia altro campo.
Il mio pensiero costante perché, credetemi, non è sempre stato facile creare le condizioni e reperire le risorse per garantirne l’uscita mensile.
Ma l’interesse con cui accoglievate ogni numero , e me ne accorgevo dal fatto che appena  distribuito il giornale immediatamente mi giungevano le reazioni di molti lettori, che si complimentavano per certi articoli o magari  protestavano per altri, coi quali non si trovavano d’accordo, mi ha sempre ampiamente ripagato di possibili momenti di scoramento o di amarezza.
E’ stato il mio atto d’amore nei confronti della mia amatissima Portogruaro. Priva dopo la stagione delle Radio libere di un autonomo organo di stampa, ho voluto offrire alla mia Città uno strumento di confronto e di dibattito, che non fosse al servizio di questo o quel potentato politico, ma che avesse come unica missione difendere l’interesse e il prestigio di Portogruaro.
Ci sono riuscito? Non spetta a me dirlo. Certo ci sarebbero state tantissime altre cose da fare, da migliorare, da proporre, da inventare, ma il tempo che ci è dato, lo sapete,  non dipende da noi ed il mio si ferma qui.  
Avrei voluto stringere la mano a ciascuno di voi prima di partire: lo faccio idealmente con queste righe. Saluto e ringrazio i lettori che spero resteranno fedeli all’appuntamento con questa testata. Saluto e ringrazio tutti, senza distinzione, i miei cari collaboratori, coi quali ho stretto legami di vera amicizia, pregandoli di volermi scusare se talora li ho assillati con la mia pignoleria. Saluto e ringrazio tutti quei cittadini che mi fermavano per strada per segnalarmi dei temi da trattare e degli argomenti da approfondire. E lasciatemi abbracciare anche la mia famiglia che mi è stata sempre vicina e partecipe  in questa grande avventura.
Ecco, la valigia è pronta. Ho lasciato in ordine la scrivania. Ho preso le poche cose che servono per questo viaggio. Adesso mi tocca davvero lasciarvi. In conclusione, non voglio farmi prendere dalla retorica. Vi lascio solo un pensiero molto semplice, come del resto spero fossero tutti quelli che vi ho proposto in questi anni: cercate  quello che vi unisce  più di quello che vi divide e pensate onestamente e sinceramente al bene comune. Amate questa nostra Città. Prendo in prestito una frase famosa ma io credo molto giusta: non chiedetevi cosa può fare Lei per voi, ma cosa potete fare voi per Lei. E soprattutto non dimenticatevi mai che la vita è una cosa meravigliosa!       Ciao.

Riccardo Traverso
Ciao Giuseppe Giurbino,                                           
                                                     





18° CORSO A.C.S. "BLIGNY" 1968 - SPOLETO
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